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Introduzione

Tra le piccole europee che hanno plasmato il concetto moderno di “city car sportiva”, l’Autobianchi A112 è un’icona. Prodotta dal 1969 al 1986 (con vendite che si protraggono fino al 1987), è stata la palestra tecnologica del gruppo Fiat per soluzioni di packaging, finiture “premium” su formato ridotto e, soprattutto con la A112 Abarth, il manifesto di come un’auto cittadina potesse diventare una hot hatch ante litteram. È la capostipite naturale della Lancia Y10 (1985) e di tutte le city car-chic italiane successive.

Questa guida copre storia, scheda tecnica, differenze tra le serie (I–VIII), allestimenti, motori, Abarth 58 HP/70 HP, versioni speciali, confronti con rivali (Mini, Renault 5, Innocenti, Polo, 127/Panda, Y10), consigli d’acquisto, problemi tipici, manutenzione, modifiche consigliate e valori collezionistici.

Storia in breve (timeline)

  • 1969 (Serie I): debutto A112. Motore trasversale anteriore, trazione anteriore, 3 porte, peso piuma. Interni curati per il segmento.

  • 1971–1972: arriva A112 Abarth 58 HP (982 cm³, doppio corpo, impostazione sportiva).

  • 1973–1974 (Serie II–III): miglioramenti di finiture, freni e dotazioni; nascono vari allestimenti (base, Elegant, Elite).

  • 1975 (Serie IV): svolta tecnica; debutta Abarth 70 HP (1050 cm³) e assetto più sportivo.

  • 1977–1979 (Serie V): affinamenti estetici (mascherina, paraurti), comfort e anticorrosione; su Abarth disponibile cambio 5 marce su alcune serie.

  • 1982 (Serie VI): gamma razionalizzata, sicurezza e emissioni aggiornate; nascono varianti “Junior”, “LX”, “Elite” a seconda dei mercati.

  • 1984 (Serie VII): aggiornamenti finali, allineamento a normative, finiture più sobrie.

  • 1985–1986 (Serie VIII e fine produzione): convive con la Lancia Y10 (presentata nel 1985), che di fatto la sostituisce come city-chic del gruppo.

Nota: A seconda del Paese, l’A112 è stata venduta come Lancia A112; la cronologia delle “serie” può avere leggere divergenze nelle denominazioni interne, ma le macro-differenze tecniche restano coerenti.

Progetto e filosofia

L’A112 nasce per essere piccola fuori, grande dentro: passo lungo rispetto all’ingombro, sbalzi ridotti, motore anteriore trasversale e TA. Il design è una matita pulita e razionale, con superfici vetrate ampie e coda tronca. Il peso contenuto (intorno ai 680–760 kg a seconda di serie/allestimento) e le carreggiate relativamente generose danno all’auto un handling vivace, mentre gli interni propongono finiture e dotazioni più “ricche” della media utilitaria anni ’70.

Telaio, sospensioni e freni

  • Struttura: scocca portante in acciaio, rigida sul breve.

  • Sospensioni:

    • Anteriori: indipendenti, schema MacPherson (o derivati con bracci e molle elicoidali a seconda della serie).

    • Posteriori: ponte rigido con molle elicoidali e puntoni/triangolazioni; tarature variate nelle serie sportive.

  • Sterzo: vite e rullo/cremagliera a seconda serie (leggero e diretto; feedback “vintage” apprezzato).

  • Freni: dischi anteriori + tamburi posteriori (sui modelli base); Abarth spesso con dischi potenziati e pastiglie più aggressive.

  • Ruote/pneumatici: da 12” e 13” a seconda versione; Abarth con misure più generose e cerchi specifici (spesso in lega).

Motori e trasmissioni

I motori appartengono alla famiglia Fiat “Tipo 100”, famosi per robustezza e reperibilità ricambi.

  • 903 cm³ (OHV, 4 cil., carburatore singolo o doppio corpo a seconda dell’epoca e allestimento): 42–48 CV indicativi; il “mulo” affidabile della gamma.

  • 982 cm³ Abarth 58 HP: carburatore doppio corpo, albero a camme e scarico rivisti; ca. 58 CV, coppia più corposa, suono più “rabbioso”.

  • 1050 cm³ Abarth 70 HP: icona A112; circa 70 CV, con tarature e step che variano per anni/mercati (in alcune annate “70HP” omologate anche con potenze leggermente diverse).

  • Trasmissioni: 4 marce su molte versioni; 5 marce disponibili su Abarth in specifiche serie; rapporti corti e sfruttabili in città/extraurbano.

Le potenze possono variare leggermente per normativa d’omologazione, carburazioni e mercati. L’erogazione è meccanica, pronta e coinvolgente; la 70 HP, benché piccola, offre prestazioni brillanti grazie al peso piuma.

Dimensioni e pesi (indicativi, variabili per serie)

  • Lunghezza: ~3,25–3,35 m

  • Larghezza: ~1,48–1,52 m

  • Altezza: ~1,34–1,38 m

  • Passo: ~2,03 m

  • Massa: 680–760 kg (Abarth più “corposa” per componentistica)

Le misure differiscono in modo non marginale tra serie (paraurti, rinforzi, dotazioni). In generale resta agile e facile da parcheggiare, con abitacolo sorprendente per quattro adulti.

Abitacolo e finiture

Fiore all’occhiello A112: cruscotto leggibile, sedili avvolgenti (più sportivi su Abarth, con sostegni laterali e talvolta rivestimenti dedicati), volante a razze che cambia con le serie, comandi razionali. Le versioni “Elegant/Elite/LX” offrono tessuti più pregiati, cornici cromate, moquette piena e, a seconda degli anni, dotazioni come lunotto termico, autoradio di serie, accendisigari, orologio, accenti in simil legno o alluminio.

Gamma, allestimenti e “tutti i modelli a confronto”

Di seguito una mappa sintetica delle principali varianti (i nomi possono cambiare per anno/mercato):

A112 “Base”

  • Target: utilitaria cittadina.

  • Motore: 903 cm³ (carburatore semplice).

  • Dotazioni: essenziali; interni in tessuto/sky, quadro strumenti semplice.

  • Uso ideale: città, uso neopatentati, manutenzione economica.

A112 Elegant / Elite / LX

  • Target: city-chic.

  • Motore: 903 cm³ (carburatore meglio tarato), a volte 965–980 cm³ in specifici mercati.

  • Dotazioni: finiture più ricche, cromature, sedili migliori, optional come lunotto termico, radio, tessuti dedicati.

  • Uso ideale: urbano/extraurbano con comfort sopra media del segmento.

A112 Junior

  • Target: versione accessibile (in alcune fasi finali di gamma).

  • Motore: 903 cm³ semplificato.

  • Dotazioni: minima dotazione ma affidabile; conveniente per assicurazione/bollo.

A112 Abarth 58 HP (982 cm³)

  • Target: sportiva “entry” Abarth (prime serie).

  • Carattere: assetto ribassato, freni migliorati, cerchi specifici, allestimento sport (sedili, volante, strumentazione).

  • Prestazioni: scatto brillante, elasticità superiore al 903; guida “pepata”.

A112 Abarth 70 HP (1050 cm³)

  • Target: punta di diamante della gamma.

  • Carattere: messa a punto Abarth, carburatore doppio corpo, camme più spinte, scarico dedicato, rapporti cambio più corti; 5 marce su serie selezionate.

  • Prestazioni: riferimento storico tra le piccole sportive italiane; comportamento “kartistico”.

Confronto interno in pillole:
Base vs Elegant/LX: stessa sostanza meccanica, ma finiture e comfort superiori sulle ricche.
903 vs 982/1050: il 903 è economo e semplice; i 982/1050 sono coinvolgenti, con manutenzione leggermente più attenta (carburazione, freni, assetto).
58 HP vs 70 HP: la 70 è più piena ai medi e allunga meglio; la 58 ha un fascino “puro” e meno diffuso (alcuni puristi la amano per il bilanciamento).

Differenze tra le serie (I–VIII)

Le date/denominazioni possono variare leggermente per Paese e “model year”. Qui riassumiamo l’evoluzione tecnico-stilistica.

Serie I (1969–1971)

  • Look: linee pulite, paraurti sottili, mascherina semplice.

  • Meccanica: 903 cm³, 4M; impostazione leggera e scattante.

  • Interni: minimal, già più curati di rivali coeve.

Serie II (1971–1973)

  • Novità: prime ottimizzazioni freni e sospensioni; aggiornamenti interni.

  • Abarth 58 HP: esordio sportivo con 982 cm³.

Serie III (1973–1974)

  • Look: ritocchi a mascherina, fari e finiture; miglior tenuta anticorrosione.

  • Dotazioni: cresce la qualità percepita.

Serie IV (1975–1977)

  • Tecnica: debutta Abarth 1050 (70 HP); assetto più deciso, freni migliorati.

  • Gamma: allestimenti più netti (base/elegant/Abarth).

Serie V (1977–1979)

  • Look: paraurti più “importanti”, mascherina ridisegnata, cerchi specifici su Abarth, strumentazioni riviste.

  • Cambio 5M: su Abarth arriva la (non in tutte le annate/mercati).

Serie VI (1980–1982)

  • Sicurezza/emissioni: adeguamenti normativi; cablaggi più ordinati; miglior isolamento acustico.

  • Allestimenti: compaiono Junior/LX su alcuni mercati; Abarth aggiornata.

Serie VII (1983–1984)

  • Rifiniture: plastiche migliorate, paraurti/mascherina aggiornati, sedili più ergonomici.

  • Meccanica: tarature sospensioni e freni coerenti con normative ‘80.

Serie VIII (1985–1986)

  • Ultima evoluzione: dettagli finali e gamma razionalizzata.

  • Coesistenza con Y10: la nuova Lancia Y10 occupa la fascia “premium”; A112 resta come scelta classica/sportiva.

Scheda tecnica (range indicativi)

Motori (benzina, 4 cilindri OHV)

  • 903 cm³, carburatore singolo/doppio corpo, 42–48 CV c.a.

  • 982 cm³ Abarth 58 HP, doppio corpo, ca. 58 CV

  • 1050 cm³ Abarth 70 HP, doppio corpo, ca. 70 CV

Trasmissione

  • Manuale 4 marce (diffuso sulla gamma)

  • Manuale 5 marce (Abarth, alcune serie)

Freni

  • Dischi anteriori, tamburi posteriori (Abarth con componenti potenziati in alcune serie)

Sospensioni

  • Ant. indipendenti con molle elicoidali

  • Post. ponte rigido con molle elicoidali, tarature variabili

Pneumatici

  • 12” base, 13” su versioni ricche/Abarth (misure variabili per anno)

Prestazioni (indicative, in ordine crescente)

  • 903 cm³: 0–100 intorno a 16–18 s; vel. max 130–135 km/h

  • Abarth 58 HP: 0–100 ~13–14 s; vel. max 145 km/h circa

  • Abarth 70 HP: 0–100 ~11–12 s; vel. max 150–155 km/h (assetto e rapporti incidono)

Dati orientativi: le condizioni, lo stato d’uso e le normative dell’epoca influiscono sensibilmente.

Su strada: opinioni e carattere

Pro

  • Agilità cittadina e feeling meccanico “sincero”.

  • Peso ridotto → reattività e consumi contenuti (soprattutto 903).

  • Abarth 70 HP: divertimento puro; sound, allungo e telaio “giocoso”.

  • Interni: per l’epoca, cura e “charme” superiori alla media.

  • Ricambi: ancora reperibili (meccanica Fiat), community attiva.

Contro

  • Ruggine: tallone d’Achille (passaruota, longheroni, fondi, attacchi sospensioni, vano bagagli).

  • Sicurezza passiva: standard anni ’70/’80 (niente airbag/ABS).

  • Rumorosità/comfort: evidente su percorrenze autostradali.

  • Impianto elettrico: “vintage” (ossidi, masse).

  • Cambio 4M: rapporti corti; in autostrada affatica (meglio la 5M delle Abarth).

A chi la consigliamo

  • Base/Junior: collezionisti entry-level, uso “raduni e città”, budget contenuto.

  • Elegant/LX: chi cerca charme e finiture, weekend fuoriporta.

  • Abarth 58/70: appassionati sportivi e track-day “storici” leggeri; investimento collezionistico.

Confronti con le rivali

Mini (classica)

  • Pro Mini: assetto da kart, immagine iconica; Contro: ergonomia e manutenzione più “capricciose”.

  • A112 è più pronta all’uso quotidiano, interni più comodi, manutenzione Fiat-friendly; Abarth 70 HP è la risposta italiana alla Mini Cooper.

Renault 5

  • Più “morbida” e spaziosa, comoda sui fondi mossi; motori elastici.

  • A112 è più nervosa/sportiva; Abarth è nettamente più pepata.

Innocenti Mini 90/120

  • Stile Bertone, ottime doti dinamiche.

  • A112 vince per diffusione ricambi e Abarth come pacchetto sport “chiavi in mano”.

Volkswagen Polo (Mk1/Mk2)

  • Solida e ben costruita, ma più “fredda”.

  • A112: più carattere e coinvolgimento; Polo vince per robustezza percepita.

Fiat 127 / Panda

  • 127: praticità e gamma ampia; Panda: razionalità assoluta.

  • A112 occupa la nicchia “piccola premium/sport”: meno utilitaria, più piacere.

Lancia Y10 (successore)

  • Più moderna/isolata (1985+), finiture superiori, look “couture”.

  • A112 è più analogica, raw e leggera; l’Y10 è l’evoluzione borghese.

Consigli d’acquisto (storico/youngtimer)

Ruggine: dove guardare

  • Passaruota interni/esterni, fondi, longheroni, attacchi ammortizzatori, sotto batteria, bordo cofano, canaline tetto, pianale bagagliaio.

  • Verifica saldature e segni di ripristino; diffida di verniciature “fresche” senza documentazione.

Meccanica

  • Syncro 2ª/3ª: rumorini/grattate = revisione cambio (non rara sulle usate).

  • Carburazione: avviamento a freddo, stabilità minimo, risposta senza buchi.

  • Raffreddamento: verifica termostato, radiatore, elettroventola (temperatura stabile).

  • Freni: pinze anteriori, tamburi posteriori (ovalizzazione), tubi e pompa.

Impianto elettrico

  • Controlla masse e ossidazioni con tester; fanaleria, indicatori, avviamento.

Documenti/omologazioni

  • Matching numbers preferibile su Abarth; verificare libretti e targhette.

  • Certificazioni ASI/FIVA aumentano valore e facilità d’immatricolazione storica.

Prova su strada

  • Sterzo diritto, frenate senza “tirare”, nessun trampolining eccessivo dietro;

  • Motore che prende giri pulito; rumori anomali da semiassi/cuscinetti.

Manutenzione e ricambi

  • Tagliandi: olio e filtri frequenti (mille km “vintage” = cambiare prima, non dopo).

  • Cinghie/registri valvole: controlli periodici; carburatore pulito e ben sincronizzato (sulle doppio corpo).

  • Freni: revisione pinze, spurgo, sostituzione tubi in gomma se induriti.

  • Sospensioni: boccole e ammortizzatori “freschi” trasformano la guida.

  • Ricambi: ampia disponibilità per meccanica; finiture e pezzi Abarth originali più costosi/ricercati.

Modifiche consigliate (reversibili)

  • Freni: pastiglie/pompa migliori; tubi in treccia (se coerenti con regolamenti storici).

  • Sospensioni: ammortizzatori gas “touring/sport” + boccole nuove → miracolo di tenuta.

  • Carburazione/scarico: solo setup leggero e legale; prediligi affidabilità alla massima potenza.

  • Raffreddamento: radiatore maggiorato o revisionato; ventola efficiente.

  • Elettrico: aggiunta relè ai fari per scaricare i comandi e migliorare luminosità.

  • Estetica: cerchi period-correct; evita stravolgimenti, la collezionabilità ringrazia.

Valori e collezionabilità

  • Base/Junior: accesso economico al mondo A112; ottime per uso raduni, crescita lenta ma costante.

  • Elegant/Elite/LX: appetibili se originali e sane di lamiera; quotazioni crescenti.

  • Abarth 58/70 HP: stelle della gamma. Le 70 HP ben conservate, con 5 marce e documentazione, sono molto richieste.

  • Serie rare/colori speciali: interessanti per collezionisti; occhio ai falsi Abarth (verificare sempre).

Domande frequenti

Consuma tanto?

  • 903 cm³: consumi ragionevoli se carburata bene; Abarth: più assetata, ma ancora “umana” grazie al peso ridotto.

È adatta a tutti i giorni?

  • Sicurezza e comfort sono anni ’70/’80: per commuting breve sì; per lunghi viaggi meglio uso “storico”.

Meglio 58 o 70 HP?

  • 58 HP: fascino “originale” Abarth, meno diffusa.

  • 70 HP: più prestazioni, mercato più liquido, maggiore facilità ricambi “performance”.

Conclusioni

L’Autobianchi A112 non è solo una simpatica utilitaria storica: è un punto di svolta per il design funzionale italiano e una scuola di guida meccanica pura. Compatta, leggera, comunicativa, ha anticipato il gusto delle piccole premium e inaugurato la formula “city car sportiva” resa celebre dalla A112 Abarth 70 HP. Oggi è una youngtimer accessibile (nelle versioni base) e investimento interessante (nelle Abarth originali), con una community viva e ricambi meccanici ancora disponibili.

Se cerchi carattere e analogicità in formato tascabile, la A112 è un classico senza tempo.